Il camuffamento Dazzle, altrimenti conosciuto come Razzle Dazzle o Motivo Dazzle, fu un sistema di camuffamento ad uso navale utilizzato estensivamente nella prima guerra mondiale e in minor misura anche nella seconda. Accreditato all'artista Norman Wilkinson (1878–1971), consiste in un complesso di righe e disegni geometrici contrastanti che s'interrompono e s'intersecano.
Diversamente dalle altre forme di camuffamento, il Dazzle non nasconde, bensì confonde l'osservatore rendendo difficile da stimare la distanza, la velocità e la grandezza dell'oggetto. Norman Wilkinson spiegò, nel 1919, che il Dazzle era inteso proprio per confondere il nemico rendendo più difficile ai sommergibili il siluramento delle navi britanniche.
Una delle più famose navi ad utilizzare tale colorazione fu l'Olympic (che in tempi di pace era il transatlantico gemello del famoso e sfortunato Titanic), tra il 1917 ed il 1918; essa fu l'unica nave a riuscire, tra l'altro, ad affondare un sommergibile, il SM U-103 della Kaiserliche Marine.
Il Dazzle venne adottato dall'ammiragliato britannico e dalla marina militare statunitense previa una piccola valutazione del sistema. Alcune navi così dipinte vennero identificate in classi per via dei loro motivi sempre uguali, così si provarono vari disegni per confondere sempre più il nemico. Capire se un disegno Dazzle è efficace o meno dipende da vari fattori non misurabili, quindi non esiste, al momento, un camuffamento Dazzle praticamente perfetto.
Questa tecnica attirò moltissimi artisti, come Pablo Picasso, il quale affermava che il camuffamento Dazzle fosse opera dei Cubisti[1].
Il pittore Edward Wadsworth[2], che supervisionò il camuffamento di oltre 2000 navi durante la Grande Guerra, dipinse numerose navi con motivo Dazzle.